MAD FATHER: il remake di un cult horror in pixel art
- TheLazySense
- 28 gen
- Tempo di lettura: 3 min
Se sei un amante dei giochi horror in pixel art e non hai mai sentito parlare di Mad Father, devi assolutamente rimediare. E se invece lo conosci, sappi che il remake potrebbe essere un'ottima occasione per immergerti di nuovo in questa storia inquietante e toccante. Oggi voglio raccontarti la mia esperienza con questa nuova versione, che mi ha lasciato sensazioni contrastanti, ma sicuramente mi ha ricordato quanto questo gioco sia unico nel suo genere.

La storia senza spoiler (promesso!)
Mad Father ti mette nei panni di Aya Drevis, una ragazzina che vive con suo padre, uno scienziato decisamente... particolare. Una notte, però, la tranquillità della loro grande e lugubre villa viene sconvolta da eventi terrificanti. Per salvare suo padre, Aya deve affrontare incubi indicibili, scoprendo lentamente i segreti oscuri che si celano dietro le porte di casa sua.
Quello che rende la trama speciale non è solo il mistero che si dipana man mano, ma il modo in cui il gioco riesce a farti sentire costantemente in bilico tra il voler sapere di più e il temere quello che scoprirai.
Le novità del remake
Avendo giocato anche la versione originale, posso dire che questo remake porta Mad Father a un livello superiore sotto molti aspetti. La grafica è stata completamente rinnovata, e si vede: le ambientazioni sono bellissime e dettagliate, i personaggi hanno più profondità visiva, e l'atmosfera è resa ancora più coinvolgente grazie a nuove animazioni. Inoltre, ci sono più interazioni, un gameplay più vario e una generale rifinitura che rende il gioco più fluido e moderno.
Tuttavia, devo ammettere che un dettaglio mi ha fatto storcere il naso: nel remake è stata ridotta la componente gore. Per un gioco come Mad Father, che fa dell'orrore viscerale e del "fattore disturbante" uno dei suoi punti di forza, questa scelta mi è sembrata un po' un passo indietro. Nel titolo originale, quelle scene crude e spaventose contribuivano molto a costruire l'atmosfera opprimente e terrificante della storia.
Il fascino dell'horror in pixel art
Creare un'atmosfera horror in un gioco in pixel art non è per niente facile. Eppure, Mad Father ci riesce in maniera incredibile, sia nella versione originale che nel remake. C'è qualcosa di unico nel contrasto tra la grafica retrò e i temi disturbanti: nonostante i limiti visivi, il gioco riesce a farti sentire un'angoscia reale, che ti segue anche dopo aver spento il PC.
Il segreto sta tutto nei dettagli: il design delle ambientazioni è cupo e intricato, i suoni e le musiche ti tengono sempre sulle spine, e gli eventi che accadono nella villa riescono a sorprenderti (e spaventarti) quando meno te lo aspetti.
Se vuoi vedere il gioco in azione, ti consiglio di dare un'occhiata ai miei video: esploro la villa dei Drevis e ti porto direttamente al centro degli orrori di Mad Father, mostrandoti tutti quei dettagli che rendono questo gioco speciale!
Perché dovresti giocarlo
Se non hai mai giocato Mad Father, il remake è l'occasione perfetta per scoprire un piccolo capolavoro horror. E se l'hai già giocato in passato, ti consiglio comunque di dare una chance a questa nuova versione: nonostante alcune modifiche che potrebbero far storcere il naso ai puristi, il cuore del gioco rimane intatto.
Ti aspetta una storia inquietante, piena di colpi di scena e momenti che ti faranno trattenere il fiato. Quindi, accendi il PC, spegni le luci e immergiti nella villa dei Drevis. Fidati: non te ne pentirai... anche se potresti non dormire per un po'. 😉

Hai giocato anche tu Mad Father? Fammelo sapere nei commenti! Sono curioso di sapere cosa ne pensi, soprattutto di questo remake. 🎮
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